Oncologia. Agenas: Italia a due (forse più) velocità

La sesta indagine nazionale sulle Reti Oncologiche Regionali, condotta da Agenas, fotografa la sanità oncologica italiana nel 2023. Migliora la governance in molte Regioni, ma permangono disomogeneità nell’accesso alle cure, mobilità passiva e disparità Nord-Sud. Al centro dell’analisi, l’indice ISCO che combina qualità organizzativa e performance cliniche. Spiccano Toscana, Emilia-Romagna e Veneto, mentre persistono criticità in Calabria, Molise e Marche.

È stato pubblicato il Rapporto 2024 di Agenas relativo alla sesta indagine nazionale sulle Reti Oncologiche Regionali (ROR), che fornisce un’analisi dettagliata dello stato di attuazione delle reti di cura oncologica, con riferimento ai dati dell’anno 2023.

I risultati, raccolti attraverso questionari, flussi informativi e indicatori sintetici, mettono in luce i progressi e le criticità di un sistema che si propone di garantire un accesso equo, tempestivo ed efficace alle cure oncologiche su tutto il territorio nazionale.

Il cuore dell’indagine: l’indice ISCO

Il principale strumento valutativo adottato è l’Indice Sintetico Complessivo di Valutazione (ISCO), che integra due componenti:

  • ISQ (Indice Sintetico Questionario): misura qualitativa basata su 107 requisiti organizzativi e gestionali dichiarati dalle Regioni.
  • ISSDO (Indice Sintetico SDO): valuta le performance quantitative sui ricoveri, i tempi di attesa e la prossimità delle cure (chemioterapia e radioterapia).

L’ISCO combina questi due punteggi (0-100) e consente un confronto tra regioni sia sulla capacità di pianificazione, sia sui risultati clinici.

Le Regioni più virtuose e quelle in difficoltà

Le regioni che ottengono le migliori performance complessive sono Toscana, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte, che presentano punteggi elevati sia nella qualità organizzativa che nelle performance cliniche.

In affanno risultano invece Molise, Calabria e Marche, che non raggiungono livelli soddisfacenti su nessuno dei due assi considerati.

Mobilità sanitaria oncologica: il Sud cerca cura al Nord

Uno degli aspetti più critici emersi riguarda la mobilità sanitaria passiva. Le regioni meridionali, in particolare Campania, Calabria e Sicilia, registrano un alto tasso di pazienti che si spostano verso strutture del Centro-Nord, con un impatto economico significativo.

Le patologie oncologiche che determinano più spesso questi spostamenti sono quelle a maggiore complessità clinica, come i tumori del polmone, colon-retto, mammella e prostata. Le regioni settentrionali, in particolare Lombardia ed Emilia-Romagna, risultano fortemente attrattive, accumulando anche importanti saldi economici positivi.

Accesso ai servizi: criticità nei tempi e nella prossimità

Nonostante i miglioramenti organizzativi, permangono disuguaglianze nei tempi di attesa per i ricoveri oncologici, con numerose regioni che faticano a garantire accesso entro i 30 giorni previsti. Anche la prossimità delle cure – misurata attraverso la distanza dalle sedi di chemioterapia e radioterapia – risulta disomogenea: i pazienti del Sud spesso devono percorrere oltre 100 km per ricevere trattamenti, evidenziando una fragilità della rete territoriale.

Un modello da rafforzare: multidisciplinarietà e ricerca

Il rapporto sottolinea la necessità di rafforzare la componente multidisciplinare delle Reti Oncologiche, attraverso PDTA aggiornati, Molecular Tumor Board, Breast Unit operative, attività di formazione e integrazione con la rete della ricerca. Le regioni del Nord e parte del Centro risultano più avanzate su questi fronti, mentre le aree più deboli del Paese mostrano ritardi strutturali.

La Rete Oncologica Regionale si conferma uno strumento essenziale per l’equità delle cure oncologiche. Tuttavia, persistono forti disomogeneità tra Nord e Sud, sia in termini di accessibilità che di qualità assistenziale. Il Rapporto Agenas 2024 offre una base conoscitiva preziosa, ma soprattutto rappresenta un invito all’azione: per ridurre la mobilità sanitaria passiva, rafforzare i presidi locali e garantire ai cittadini, ovunque risiedano, un percorso oncologico completo, tempestivo e umano.

IL REPORT COMPLETO

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