Giuseppe Quintavalle, direttore generale della ASL Roma 1, mette al centro della sua riflessione il doppio fenomeno dell’aumento della longevità e della crescente attenzione alle malattie rare, due sfide che impongono una ridefinizione strutturale dei modelli assistenziali. L’Italia, seconda solo al Giappone per età media, si confronta con una cronicità che ormai riguarda sempre più spesso gli over 85 e 90: una trasformazione che cambia la domanda di salute e il ruolo stesso del management sanitario.
Per Quintavalle, la strategia deve partire dalla ricerca e dalla capacità di costruire reti integrate tra ospedale, università e territorio, con procedure di presa in carico standardizzate ma flessibili. Fondamentali il coordinamento tra medicina generale e specialistica, il teleconsulto e l’utilizzo delle centrali operative territoriali per garantire continuità e appropriatezza nei percorsi diagnostico-terapeutici (PDTA).
La direzione strategica, sottolinea, deve guidare un processo di sburocratizzazione e razionalizzazione delle risorse, valorizzando figure come il case manager e l’infermiere di comunità. La sostenibilità del sistema passa anche per un uso responsabile dei servizi: “Il 60% delle liste d’attesa riguarda controlli non urgenti – osserva – segno che serve un nuovo equilibrio tra diritti e doveri del cittadino”.
La longevità, conclude Quintavalle, va considerata non come un problema ma come un valore: un orizzonte su cui costruire un modello di sanità moderna, etica e sostenibile, capace di trasformare la complessità in opportunità.