Fabrizio d’Alba, Presidente di Federsanità e Direttore Generale dell’AOU Policlinico Umberto I di Roma, è intervenuto alla presentazione, presso il Ministero della salute, del Programma Nazionale Esiti (PNE) a cura di Agenas, sottolineando il ruolo centrale del dato nella governance del Servizio Sanitario Nazionale.
Secondo d’Alba, la capacità di programmare e governare i servizi sanitari richiede un impianto informativo affidabile, strutturato e costantemente aggiornato. «Gestire significa compiere scelte basate sulla definizione del bisogno, sulla valutazione della domanda, sulla misurazione dell’offerta e sull’analisi degli esiti. Senza dati, questo processo non è possibile», ha dichiarato.
Il Presidente di Federsanità ha evidenziato come la qualità del dato sia determinante per monitorare gli andamenti, analizzare le serie storiche e comprendere gli effetti dei comportamenti organizzativi. In questo quadro, il Programma Nazionale Esiti (PNE) rappresenta uno strumento strategico per tutti i livelli del sistema sanitario, in grado di supportare la programmazione nazionale, regionale e aziendale.
D’Alba ha richiamato anche la responsabilità del management nell’utilizzo del dato come leva decisionale. «Il dato deve essere utilizzato e deve diventare patrimonio comune delle organizzazioni. Le decisioni devono derivare da analisi supportate da informazioni strutturate», ha affermato, sottolineando l’importanza della diffusione di una cultura del dato non riservata a pochi specialisti ma condivisa da professionisti e strutture.
Tra le esperienze richiamate, d’Alba ha citato il modello adottato nella Regione Lazio, che prevede un sistema periodico di analisi degli indicatori e confronto strutturato tra Regione, aziende sanitarie e dipartimenti. Tale ciclo di monitoraggio consente di leggere le performance, definire azioni correttive e valutare l’impatto delle scelte organizzative. «Non è sufficiente fissare un obiettivo: occorre individuare le leve che possono modificare realmente gli indicatori», ha aggiunto sottolineando come l’utilizzo sistematico dei dati sia un elemento imprescindibile per orientare i comportamenti professionali, migliorare l’efficienza dei servizi e garantire una governance sanitaria basata su evidenze e risultati misurabili”.
