La recente relazione della Corte dei Conti offre un quadro aggiornato della gestione finanziaria delle Regioni e delle Province autonome nel triennio 2021-2024, con un focus significativo sulla spesa sanitaria e sugli obiettivi di sostenibilità e coesione territoriale.
Contesto economico e quadro finanziario
Dopo la crisi pandemica e le turbolenze geopolitiche globali, l’Italia ha registrato una crescita media annua del PIL del 3,8% nel periodo 2021-2024, superiore alla media UE (2,8%). Tuttavia, dal 2024 la spinta si è attenuata, frenata soprattutto dal rallentamento degli investimenti e dall’aumento dei costi energetici.
Parallelamente, il rapporto deficit/PIL è migliorato (-3,4% nel 2024 contro il -7,2% del 2023), ma la manovra finanziaria 2025 ha posticipato al 2026 il rientro sotto il 3%.
Entrate regionali: autonomia e criticità
Le Regioni a statuto ordinario (RSO) hanno visto crescere la propria autonomia finanziaria, che ha raggiunto l’88% nel 2023. Tuttavia, permangono forti divari tra Nord e Sud, soprattutto per la capacità di riscossione delle entrate in conto capitale, ferma al 13-18%.
Le Regioni a statuto speciale (RSS) presentano invece una maggiore solidità, con tassi di realizzazione superiori al 95% per le entrate correnti e un significativo calo del ricorso all’indebitamento (-81% nel triennio).
Spesa regionale: sanità in primo piano
La spesa sanitaria rappresenta la quota prevalente dei bilanci regionali (oltre il 60% in media). Tra il 2021 e il 2023 è cresciuta da 139,9 a 152,9 miliardi di euro, trainata sia dall’aumento strutturale dei costi (personale e acquisti) sia dagli investimenti straordinari del PNRR.
Evidenze chiave:
Indicatore | 2021 | 2023 |
---|---|---|
Spesa sanitaria complessiva | 139,9 mld€ | 152,9 mld€ |
Finanziamento SSN (corrente) | 121,5 mld€ | 128,9 mld€ |
Peso LEA sulla spesa sanitaria | 94% | 96% |
Residui passivi sanità | 30,7 mld€ | 43,8 mld€ |
L’indebitamento complessivo è sceso a 39 miliardi di euro, con un rapporto debito/PIL regionale in miglioramento (647 € pro capite nel 2023 contro i 688 € del 2021). Tuttavia, alcune realtà (Lazio, Piemonte, Campania) presentano un patrimonio netto negativo e una elevata esposizione debitoria.
Agenda 2030 e sostenibilità
Nonostante l’integrazione dei principi di sostenibilità nei documenti di programmazione, la capacità realizzativa resta limitata. Permangono divari territoriali marcati, soprattutto in relazione agli obiettivi di equità sociale, istruzione e ambiente. La Corte sottolinea la necessità di rafforzare le capacità amministrative e il monitoraggio delle politiche pubbliche, in particolare a livello locale.