HIV: aumentati i pazienti in carico, la Campania punta su appropriatezza e continuità

Di fronte all’aumento dei nuovi casi di HIV, la Regione Campania riorganizza il percorso assistenziale con day service, pacchetti PACC e nuovi ambulatori: integrazione, appropriatezza e continuità di cura al centro del PDTA

 

Nel quadro dell’evoluzione dei modelli assistenziali per la gestione dell’HIV, anche la Regione Campania ha avviato una revisione sostanziale del proprio Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA). A fronte dell’aumento dell’incidenza dei nuovi casi, la risposta regionale si concretizza in un’organizzazione più strutturata dell’assistenza ambulatoriale e in una maggiore integrazione tra cura, prevenzione e monitoraggio.

Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, confermati dal Centro di Riferimento AIDS Regione Campania (CeRifARC), in Campania si sta verificando un aumento dell’incidenza di nuovi pazienti con HIV. Si contano oggi quattro nuovi casi ogni 100.000 residenti. “La Regione, tenendo conto di quanto stabilito nel PDTA HIV, nel 2025 ha messo in campo un nuovo modello assistenziale, che prevede un day service e dei pacchetti PACC, Percorsi Ambulatoriali Complessi e Coordinati, con prestazioni a remunerazione fissa”, spiega Micaela Spatarella, Dirigente Farmacista, Responsabile UOSD Farmacovigilanza – AORN Ospedali dei Colli e Responsabile delle farmacie dell’Ospedale Cotugno e dell’Ospedale CTO. Il PDTA per l’HIV in Campania è stato uno dei primi in Italia, è stato revisionato nel 2024 e sono in corso ulteriori aggiornamenti.

Il nuovo assetto ambulatoriale punta a razionalizzare i flussi e a garantire continuità di cura attraverso la definizione di accessi ordinati e prestazioni a remunerazione fissa.
“Sono in corso di elaborazione sia il percorso del paziente in pre-esposizione sia il percorso post-esposizione. Abbiamo attivato degli ambulatori dedicati: oggi i pazienti sono più che triplicati con un trend in continua crescita”.
L’approccio integrato include anche la prevenzione vaccinale, componente essenziale nella tutela dei pazienti fragili.
“Abbiamo attivato anche un ambulatorio per le vaccinazioni proprio per la profilassi dei pazienti fragili, quindi somministriamo i vaccini presenti nel PDTA”.

Il PDTA della Campania non si occupa in modo specifico di ottimizzazione della terapia ma, precisa l’esperta, “all’interno del percorso diagnostico terapeutico si fa riferimento a linee guida nazionali e internazionali che indirizzano il clinico verso l’ottimizzazione, per consentire una maggiore aderenza e per un miglioramento della qualità di vita”. Mentre le indicazioni per la PrEP (Profilassi Pre-Esposizione) sono attualmente in fase di aggiornamento e adeguamento.

La figura del farmacista ospedaliero, spiega Spatarella, è centrale nell’intero ciclo del farmaco, dalla programmazione alla vigilanza attiva.
“Estremamente importante è l’attenzione all’accesso repentino a nuovi trattamenti. Effettuiamo continui controlli sull’appropriatezza delle prescrizioni e sulla calendarizzazione della distribuzione dei farmaci”. I farmacisti contribuiscono anche alla farmacovigilanza.
Il nuovo modello assistenziale campano punta quindi a rafforzare la presa in carico multidisciplinare della persona con HIV, facendo leva su strumenti organizzativi come i pacchetti PACC, su percorsi dedicati per la profilassi e su un attento lavoro di controllo e vigilanza farmacologica. Come sottolinea Spatarella, il farmacista ospedaliero è parte integrante di questo processo, contribuendo non solo alla gestione operativa delle terapie, ma anche alla sostenibilità e alla sicurezza dell’intero percorso terapeutico.

 

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